Cenni Storici
La Rocca d'Anfo era un sistema difensivo posto a presidio dell’importante valico che connette le Alpi Giudicarie e la Pianura Padana.
Il sistema di fortificazioni cui appartiene costituiva una linea fortificata di frontiera, potenziata nel tempo: dall'originaria cortina che dalla riva del Lago d'Idro, serpeggiando, risale sul Monte Censo, terminando in un lungo corridoio murato, quale frontiera fortificata originalmente fra le contee di Brescia e di Trento.
Questo sbarramento difensivo era presente già in età carolingia quando il passo segnava il confine con un’altra nazione: l'Alemagna. Confine con l'Impero, per i vescovi-conti di Brescia prima e il Comune poi; tra i conti di Lodrone -feudatari dell'impero e signori del basso Tirolo nei Sec XIV-XV e i Visconti. Rinforzato il presidio nel periodo Veneziano (1426-1796), è passato di mano nel breve periodo delle dominazioni francese e spagnola (15O9- 1516).
Nel periodo napoleonico, dal 1796 al 1813, viene rinnovata la fortificazione posta al confine della Repubblica Cisalpina con l'Austria. Prende così l'avvio un significativo progetto dell'architetto F.J. Didier Liedot, per un coerente e imponente sistema fortificato del quale rimangono a tutt’oggi diversi elementi: la caserma nella gola della lunetta, la lunetta, due ressauts, la casamatta a fuochi di rimbalzo e l'osservatorio. Nel periodo austriaco (1813-1860) non vengono realizzate opere significative, la Rocca viene invece rinforzata nel 1862, anche per l'urgenza di poter presto conquistare il Trentino.
Nel 1887 le truppe Garibaldine vi facevano base per la campagna delle Giudicarie. Ampliata e fortificata con baluardi e bastioni dall'on. Zanardelli nel 1878-1881, non venne poi utilizzata, se non quale polveriera,nella 1^ Guerra Mondiale.
Dopo la guerra 1915-1918 la Rocca d'Anfo perse ogni importanza strategica e venne usata soltanto come deposito di munizioni. Dal 1975 non ospita più alcun contingente militare.